Milano Marittima, la più recente seppur così distinta e famosa tra le cittadine balneari della costa ravennate nasce con una vocazione puramente turistica. Risalente ai primi anni del Novecento, fu deciso di crearla nel 1912 quando Cervia era ancora un paese di 9.000 abitanti con un’economia povera e rurale, connessa alla produzione del sale, all’agricoltura e alla pesca.
Tutto cambia nell’ultimo ventennio dell’Ottocento con la costruzione della strada ferrata e il passaggio della ferrovia.
Il tratto Ravenna – Cervia è del 1884, il tratto Ferrara – Ravenna – Rimini nasce nel 1889. Eppure nel 1882 si stabilisce il primo “Stabilimento balneare” a Cervia e si incoraggia questa forma di sviluppo, tanto che nel 1907 l’Amministrazione Comunale di Cervia cede ai Maffei, una delle famiglie borghesi più in vista del milanese, una vasta area di relitti marini ma con l’obbligo di creare villini, parchi e giardini per la nascita di una nuova zona balneare. Milano Marittima è quindi intimamente connessa come denominazione a Milano e alla Lombardia.
Il primo giugno 1911 è la data di costituzione per la “Società Milano Marittima per lo sviluppo della spiaggia di Cervia”, i cui architetti e urbanisti ripresero le teorie di Ebenezer Howard sulla “Garden City”. La visionarietà della “Città Giardino” vedeva le case unirsi e integrarsi con la pineta circostante in uno slancio ambientalista ante-litteram!
Milano Marittima per vocazione fu progettata come una città per la villeggiatura della media borghesia lombarda.
Lo sviluppo urbanistico dei villini culmina nel Fascismo. Nel 1927 Cervia viene nominata “Stazione di Cura, Soggiorno e Turismo” grazie all’apporto decisivo di Milano Marittima. L’edificazione dei villini aumentò esponenzialmente e si iniziarono a costruire i primi, magnifici hotel, le colonie e i ristoranti.
Da menzionare per la sua bellezza l’albergo “Mare e Pineta” classe 1928: forniva un centinaio di stanze, tanti servizi tra cui un campo da tennis e spiaggia, una terrazza amplissima su cui si divertivano e danzavano dame e signori dell’epoca al ritmo di valzer e canzonette.