La vera storia sulle origini di Gabicce Mare la racconta il territorio di Gabicce Monte, borgo che si affaccia sul mare dall’altezza di 150 metri.
L’origine del suo nome? Due ipotesi: la prima dice che esso derivi dal nome di un feudatario del X secolo, la cui dimora era denominata Castrum Ligabitij, ossia castello di Ligabizio o dei Ligabizzi. Una bolla pontificia del 998 riporta la dicitura “Castellum Ligabitii”, trasformatosi in Ligabicci e successivamente in Le Gabicce ed quindi Gabicce.
La seconda ipotesi vuole che il toponimo si stato tratto da un’attività contadina che gestivano i caproni detti “becchi” da cui si è originato Legabecchi (lega caproni).
Nella bolla del 998 Gregorio V diede all’ Arcivescovo di Ravenna pieni poteri sul territorio di Gabicce, il quale ne subì il dominio fino al 1271.
Poi il Castello di Gabicce si alleò con Rimini per sfuggire alle angherie del Comune di Pesaro.
Fino al 1539, Gabicce intreccia la sua storia con quelle della vicina Pesaro: in questo stesso anno il castello e il territorio furono concessi in feudo ad Orazio Floridi di Fano.
Dell’antico castello non rimane nemmeno una pietra, ma la sua fama era già ampia nel 1500 grazie a due abili vasai, Girolamo e Giacomo Lanfranco, padre e figlio, che realizzarono meravigliose opere in terracotta con decorazioni in oro. Il British Museum di Londra ne conserva un’opera firmata dal “Mastro Girolamo Lanfranco dalle Gabicce” nel 1541, ossia il piatto raffigurante “Cicerone e Giulio Cesare legislatori”.
In seguito Gabicce torna sotto il dominio della Chiesa di Ravenna e poi passerà ai Malatesta, agli Sforza e ai Montefeltro, infine il cerchio si chiude con l’influenza dei Della Rovere che nel 1625 la danno in feudo ad Ottaviano Mamiani.
Nel 1631, il Castello di Gabicce passerà sotto lo Stato Pontificio per tre secoli. Il declino colpirà la città.
Solo all’inizio del secolo scorso inizia lo sfruttamento turistico della costa che culminerà in un successo economico per Gabicce Mare, oggi una delle cittadine balneari più frequentate.